La biorigenerazione con PRP spiegata dalla Dott.ssa De Luca

La biorigenerazione con PRP spiegata dalla Dott.ssa De Luca

La pelle è allo stesso tempo la componente più delicata e più esposta del nostro corpo: il caldo, il freddo, l’inquinamento e il tempo la aggrediscono continuamente facendole perdere elasticità e giovinezza. Tra le molte soluzioni che la medicina estetica offre per contrastare l”invecchiamento cutaneo, la biorigenerazione con PRP è sicuramente una delle più efficaci. Le sue applicazioni sono molteplici e vanno dal trattamento anti-age alla terapia contro la caduta dei capelli.

Abbiamo chiesto informazioni su questa tecnica dagli ottimi risultati alla Dottoressa Carmen De Luca, specialista in medicina e chirurgia estetica. Per Clinic Medical Beauty la Dott.ssa De Luca si occupa di trattamenti di medicina estetica rigenerativa e preventiva come biorigenerazione, biorivitalizzazione e filler a base di acido ialuronico. Ha approfondito la sua attività di ricerca universitaria prendendo parte a molti lavori sperimentali, pubblicandoli su riviste scientifiche internazionali oltre che presentandoli come relatore a numerosi congressi. Per questo abbiamo deciso farci spiegare come funziona nel dettaglio il trattamento che utilizza il nostro sangue per ringiovanire la pelle.

1. Qual è la differenza tra biorivitalizzazione con acido ialuronico e biorigenerazione con PRP?

Parliamo di due procedure differenti nella tecnica e nei processi fisiologici che innescano ma che conseguono lo stesso obiettivo: il ringiovanimento dei tessuti. Possiamo classificarle come procedura biorivitalizzante e procedura biorigenerante. ll PRP è una tecnica rigenerativa a base di plasma ricco di piastrine che ringiovanisce profondamente i tessuti attraverso questo materiale autologo, componente fondamentale del nostro sangue. Per biorivitalizzazione invece intendiamo appunto una rivitalizzazione dei tessuti ossia il ripristino e la reintegrazione di molecole che nell’arco della nostra vita, a causa del normale e fisiologico processo di invecchiamento, per lo stile di vita e per i fattori ambientali esterni, tendiamo a perdere. Si tratta quindi di una procedura iniettiva con la quale è possibile integrare acido ialuronico per idratare, precursori di elastina per tonificare, vitamine, amminoacidi collagenici e sali minerali. Si tratta comunque di due procedure che servono a prevenire e combattere l’invecchiamento: la differenza consiste nel fatto che il PRP permette di rigenerare con materiale autologo in modo molto potente e profondo i nostri tessuti consentendo alle cellule di autorinnovarsi. La biorivitalizzazione invece è una tecnica che ha l’obiettivo di combattere e prevenire l’invecchiamento reintegrando le molecole e le sostanze che con il tempo abbiamo perso.

2. Quando scegliere questi trattamenti?

Biorigenerazione con PRP e biorivitalizzazione con acido ialuronico, precursori di acido ialuronico e amminoacidi collagenici sono procedure che possono essere eseguite dai 28-30 anni fino ai 60 anni ed oltre. Proprio per il loro obiettivo e potere di prevenire e curare l’invecchiamento sono assolutamente consigliabili in diverse fasi della vita. Ovviamente il PRP è una procedura che non presenta complicanze dato che lavoriamo con materiale autologo: infatti i derivati del nostro sangue degranulando rilasciano fattori di crescita che stimolano la rigenerazione delle cellule. Ecco perché in questo senso risulta una procedura molto sicura.

3. Cos’è esattamente la biorigenerazione con PRP e in che consiste la procedura?

Il PRP, acronimo di plasma ricco di piastrine, è una procedura iniettiva che dura dai 30 ai 40 min e che prevede un prelievo ematico dai 4 ai 6 ml. Si esegue poi la lavorazione di questa quantità all’interno di una centrifuga. Il risultato di questa centrifugazione sarà una divisione del nostro sangue in due elementi e componenti: il plasma e il siero. Verrà dunque prelevato il plasma nel quale si concentrano le piastrine, piccoli corpuscoli che una volta rilasciati nei tessuti si attivano e degranulano rilasciando i fattori di crescita ossia i principali protagonisti di questa procedura iniettiva e rigenerante poiché vanno a stimolare il rinnovamento delle cellule. Nell’ambito della chirurgia e medicina estetica le piastrine una volta iniettate nel derma andranno a stimolare cellule collageniche e porteranno quindi al rinvigorimento del nostro tessuto connettivale. Il risultato è quello di un forte ringiovanimento assolutamente naturale ed armonioso: è come se ridonassimo ai nostri tessuti un aspetto più giovane e forte. Si avrà quindi un maggior tono e turgore e una forte idratazione. I tessuti riceveranno benefici non solo in ambito estetico ma anche in termini di reattività nei confronti degli stimoli ambientali esterni .

4. Su quali zone del corpo è possibile effettuare questo trattamento e qual è quella più richiesta?

Il PRP è una tecnica di rigenerazione tessutale a oggi largamente riconosciuta dopo essere stata provata e sperimentata in diverse branche della medicina e della chirurgia. È molto utilizzata anche nella medicina estetica, infatti è stata standardizzata e protocollata per essere effettuata in diverse regioni anatomiche: si può eseguire un trattamento full-face del viso o intervenire sul collo e sul décolleté ma anche sul resto del corpo come ad esempio su addome e interno coscia. Una della zone particolarmente richieste sia da parte degli uomini che delle donne è sicuramente il cuoio capelluto spesso per un’alopecia di natura ormonale che può colpire entrambi i sessi dalla meno pausa in poi. Il trattamento con PRP sul cuoio capelluto permette di ripristinare quella quota di bulbi piliferi silenti, dormienti o resi pigri per riportarli ad una condizione di vitalità e quindi stimolarli a far crescere i capelli. Questa tecnica è ormai ampiamente riconosciuta ed ha acquistato consenso comune e grande fama perché ha sostituito molte delle precedenti procedure e terapie farmacologiche a base di derivati ormonali utilizzate proprio per curare e trattare le calvizie.

5. Quali inestetismi si possono trattare?

Gli inestetismi che si possono trattare sono davvero moltissimi: dal ringiovanimento del viso e trattamento delle rughe, alla cura per l’acne, alla tonificazione di tessuti e cura di cicatrici fino alla riduzione della calvizie, soprattutto nell’ambito dell’alopecia androgenetica sia maschile che femminile. Si possono curare con il PRP anche ferite da decubito e lesioni che difficilmente vanno incontro a guarigione naturale.

6. Qual è il periodo ideale per scegliere la biorigenerazione con PRP?

La biorigenerazione con PRP è una procedura che può essere effettuata in tutti i periodi dell’anno ed è assolutamente indolore. Chiaramente il paziente dovrà prendere alcune accortezze il giorno stesso del trattamento, ad esempio quella di non esporsi immediatamente al sole soprattutto nel caso in cui compaiano piccoli lividi che comunque si riassorbiranno nell’arco di pochi giorni. È una procedura che può essere eseguita in qualunque periodo con grande comfort del paziente e senza alcun disagio.

7. Cosa si aspettano le donne dalla biorigenerazione con PRP?

Si aspettano un rinvigorimento dei tessuti: nel caso del viso si otterrà un aspetto più giovane, più tonico e più compatto, nel caso del cuoio capelluto ci si aspetta un rinfoltimento dei capelli diradati, indeboliti o in parte assenti. Nel caso invece di una applicazione su determinate zone del corpo il risultato sarà quello di una tonificazione e un rassodamento dei tessuti oppure di una velocizzazione del processo di guarigione di ferite quando si tratta di casi clinici più particolari e delicati rispetto all’esclusivo obiettivo estetico.

Prenota subito un consulto gratuito con la Dott.ssa De Luca e prova anche tu gli incredibili risultati della biorigenerazione con PRP!

 

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